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Regolarizzazione badanti e colf: assunzione e sanatoria badanti

 
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Sanatoria delle badanti al traguardo in un anno

di Franca Deponti

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10 agosto 2009


Doppia corsia sulla sanatoria per colf e badanti che prenderà il via il prossimo 1° settembre: una per gli immigrati che hanno già presentato domanda per i flussi 2007 e 2008 senza aver ancora ottenuto una risposta, e l'altra per chi si accinge ex novo all'emersione varata con la manovra estiva.

È questo l'intento dei ministeri dell'Interno e del Lavoro per accelerare al massimo l'iter della regolarizzazione e limitare i disagi e i costi dell'inutile gestione di una doppia pratica. Per centrare questo obiettivo prima di tutto verranno ritenuti validi i pareri positivi già espressi dalle questure per le istanze del click day in corso di esame: la nuova richiesta di emersione, infatti, comporta automaticamente la rinuncia a quella presentata con i flussi (si barrerà un'apposita casella), ma in questo modo le verifiche già messe a punto dalla polizia rientreranno nel nuovo corso.

Allo studio del Viminale c'è poi una gestione informatica ad hoc, che raccolga in un gruppo "a parte" tutte le vecchie pratiche che potranno così essere valutate più rapidamente. «L'arretrato del click day del dicembre 2007 è ormai poca cosa, perché su 170mila ingressi per cittadini extracomunitari messi in palio allora sono rimaste aperte circa 10mila posizioni, soprattutto a Roma e Torino – spiega Mario Morcone, prefetto a capo del dipartimento libertà civili e immigrazione del ministero dell'Interno –. Ma per i 150mila posti "ripescati" (105mila solo per lavoro domestico, ndr) lo scorso ottobre finora sono stati consegnati solo 7mila nullaosta».
Le pendenze, dunque, restano ancora alte. Basti pensare che delle 741mila domande presentate per i flussi (418mila per lavoro domestico) ne sarebbero ancora "utilizzabili" per l'emersione di colf e badanti circa 250mila. E altrettanto alte sono le attese: 500mila richieste in tutto, dicono le stime del ministero. «Ma ci stiamo dimensionando anche a un assalto di 700-750mila» precisa Morcone. Cifre che sottolineano le presenze clandestine di assistenza nelle famiglie italiane, anche a voler sorvolare sugli inevitabili tentativi di domanda che faranno i sans papiers impiegati negli altri settori esclusi dalla regolarizzazione.
Agli immigrati che nel frattempo hanno già ottenuto il nullaosta al lavoro con il click day, inoltre, converrà molto spesso concordare con il datore il versamento dei 500 euro richiesti per la sanatoria piuttosto che affrontare costi e rischi del viaggio di ritorno al proprio paese per il visto.

La promessa (e la speranza) è quella di battere comunque tempo, burocrazia e carenze di personale. «La sanatoria del 2002 impegnò le strutture per un anno – afferma il prefetto –. Oggi, con la procedura online e molto semplificata non ci possiamo mettere un giorno in più». Le istanze telematiche verranno raccolte dal sistema informatico centrale e subito smistate agli sportelli unici della città di competenza e alle forze di pubblica sicurezza; ottenuto il "via libera" dalle questure toccherà poi agli sportelli convocare le parti e verificare i documenti, in particolare i certificati medici per le persone non autosufficienti che hanno richiesto l'assistenza di una badante e le dichiarazioni dei redditi per i requisiti minimi. Oltre al controllo del versamento di 500 euro: una gran parte all'Inps quale "mini condono" previdenziale per il lavoro nero prestato fino al 30 giugno scorso, e il residuo a parziale copertura delle spese sostenute per l'intera operazione.

Proprio per semplificare l'iter – specificato in una circolare da oggi su www.interno.it -, da un lato saranno accettate tutte le certificazioni di cittadini già ritenuti invalidi, dall'altro gli sportelli unici non verranno lasciati soli a sbrogliare la matassa. Una mano verrà direttamente dall'Inps che posizionerà propri operatori negli sportelli in prefettura sia per la verifica del versamento, sia per effettuare da lì la comunicazione di assunzione obbligatoria all'istituto stesso. E nelle città più grandi, l'Inps aprirà le proprie sedi facendone delle vere e proprie "succursali" delle prefetture.

10 agosto 2009
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